Lettera del Governatore Luglio 2021

Un anno, questo appena iniziato, in cui “torneremo a respirare”, una volta allentatasi la morsa della pandemia che ci ha costretti a stare chiusi in casa e a svolgere su zoom la gran parte delle nostre attività di service e di affiatamento.

Lettera del Governatore Luglio 2021


Gaetano De Bernardis / Governatore 2021 - 2022 /
Palermo, 1 luglio 2021

Carissime amiche ed amici rotariani,

è con atteggiamento pieno di speranze e con un sentimento sincero di commozione che mi rivolgo a voi in questa mia prima lettera mensile che segna l’incipit del nuovo anno.

Un anno, questo appena iniziato, in cui “torneremo a respirare”, una volta allentatasi la morsa della pandemia che ci ha costretti a stare chiusi in casa e a svolgere su zoom la gran parte delle nostre attività di service e di affiatamento. Adesso si preannuncia, facendo gli opportuni scongiuri, un anno di “ripartenza”, durante il quale vorrei che l’entusiasmo di tornare alla quasi normalità servisse ad alimentare fortemente il nostro spirito di rotariani che, orgogliosi di affermare il loro sentimento di appartenenza, si proiettano verso nuovi e lusinghieri traguardi fatti di crescita e di servizio nel sociale.

Il Presidente Internazionale per l’anno 21-22 Shekhar Mehta già nel corso dell’Assemblea Internazionale di formazione per noi governatori, che quest’anno avrebbe dovuto svolgersi ad Orlando e che invece si è tenuta via zoom, ha posto in primo piano due obiettivi su cui concentrarci nell’anno appena iniziato: più crescita e più service. Da un lato, infatti, ha posto l’attenzione sull’effettivo che si dovrà misurare con il clima post covid e, dall’altro, ha posto il tema del servizio come elemento determinante e imprescindibile della nostra azione rotariana. Da ciò è scaturito il logo dell’anno Serve to chang lives, che definisce in maniera efficace il senso del nostro “servire”, strumento fondamentale per cambiare vite, quelle degli altri sicuramente, ma anche le nostre. E’ infatti indubitabile che, quando facciamo del bene agli altri con il nostro service, cambiamo radicalmente anche il nostro modo di rapportarci con gli altri, comprendiamo le ragioni delle loro difficoltà, ci sentiamo migliori e “cambiati dentro”.

Quello che stiamo cominciando a vivere per il Rotary è un anno di grandi cambiamenti (non a caso all’Assemblea il Presidente Mehta ha definito i governatori “chagemakers” e cioè produttori di cambiamento): il Rotaract che diventa partner del Rotary e l’ambiente che diviene settimo focus di intervento costituiscono solo due elementi, fra i più importanti, che possono davvero cambiare l’assetto e la progettualità del nostro sodalizio.

Il nostro Distretto in tal senso, e soprattutto sul versante dell’ambiente, aveva già precorso i tempi a partire dal pre-Sipe quando si erano annunciati progetti ambientali relativi alla piantumazione di 4000 alberi su tutto il territorio distrettuale, alla salvaguardia delle api che è diventata una vera e propria emergenza mondiale e alla riqualificazione di una zona degradata della tua città. La soddisfazione maggiore è venuta subito dopo dall’Institute in cui queste tematiche sono state annunciate urbi et orbi dal Rotary International, come obiettivi privilegiati all’interno del nuovo focus sull’ambiente. La soddisfazione consiste soprattutto nella considerazione che il Distretto 2110 si muove in perfetta sintonia con le direttive del Rotary International.

Ma l’anno che è appena iniziato non si esaurisce certo nei progetti sull’ambiente; nel 21-22 ci occuperemo anche di prevenzione nel settore della salute (prevenzione del cancro al seno, diffusione della dieta mediterranea, contrasto all’obesità giovanile, prevenzione di tipo cardiologica…), di alfabetizzazione per migranti o per analfabeti di ritorno, di riqualificazione di zone urbane abbandonate, di scuola, di tematiche relative alla maternità, etc. Per non parlare anche della necessità di rafforzare l’effettivo, non tanto sul versante della creazione di nuovi club, quanto piuttosto sul piano indifferibile di mettere in sicurezza alcuni club che risultano in sofferenza sia per lo scarso numero dei soci sia per una conseguente ridotta progettualità.

Dopo il Covid che ha messo a repentaglio la nostra stessa esistenza (non finiremo mai di ringraziare la piattaforma Zoom che ci ha consentito di vederci da remoto) occorre serrare le fila e assicurarsi che non ci siano state perdite oltre le soglie fisiologiche. Ma soprattutto occorre riprendere e rilanciare i motivi del nostro stare insieme; in tal senso, come ho già detto al Sipe e all’Assemblea, occorre ripartire dai valori cosiddetti “fondativi” della nostra associazione che consistono in definitiva nell’amore per l’umanità, soprattutto per quella che “piange”, che soffre disagi di ogni genere. La nostra tradizionale generosità, infatti, trova nel service lo strumento privilegiato per dare aiuto agli altri, ai meno fortunati, a coloro che sono in sofferenza di qualsiasi tipo. Un Club Rotary che non entra in sintonia con l’idea di servire i meno fortunati, di fare qualcosa per il proprio territorio di riferimento non è Rotary! Magari sarà un bel club di amici, ma non è Rotary!

Naturalmente non basta fare questa analisi; occorre passare dalla teoria alla prassi, dalla riflessione all’azione, ai fatti che poi sono quelli che contano per davvero. E allora vi dico senza enfasi, ma col cuore in mano: operate nel vostro contesto ambientale, “sporcatevi le mani”, coltivate e cercate di realizzare i vostri sogni perché, “forse il segreto è non tenere i sogni nel cassetto. Bisogna usarli. Bisogna osarli “(Renzo Piano).

Gaetano